L’ANILS ha mosso i primi passi nel dopoguerra (nata nel 1947, ha tenuto il primo congresso nel 1949), quando le lingue non erano ancora ritenute rilevanti nell’insegnamento come oggi e si è impegnata in battaglie che solo in tempi recenti hanno portato a risultati concreti:
- nei primi anni ’70, con l’inizio della trentennale presidenza di Alfredo Bondi, l’ANILS si batte per l’introduzione della lingua straniera in tutte le classi di tutte le scuole secondarie, di primo e di secondo grado, nonché per la creazione del ruolo dei professori di lingue, prima solo “transitorio”;
- dai primi anni ’70 inizia la campagna di sensibilizzazione dell’Amministrazione e dell’opinione pubblica alla necessità di introdurre la lingua straniera nella scuola elementare;
- dal 1976 inizia un lavoro di ricerca, sperimentazione e sensibilizzazione per l’introduzione della seconda lingua straniera nella scuola media;
- verso la fine degli anni ’70 inizia un lavoro di ricerca, sperimentazione e sensibilizzazione per la continuazione della lingua straniera fino alla maturità in tutte le scuole superiori;
- all’inizio degli anni ’80 inizia un lavoro di ricerca, sperimentazione e sensibilizzazione per l’uso consapevole delle nuove tecnologie all’interno di un orientamento umanistico nell’insegnamento delle lingue;
- negli anni ’90 l’associazione entra come partner in due P.E.C. transnazionali che hanno consentito a un centinaio di docenti di tutte le lingue comunitarie di autoaggiornarsi in servizio.
Perché esiste l’ANILS
L’ANILS nasce dopo la Seconda guerra mondiale, quindi la sua esistenza diventa un manifesto di internazionalismo, di apertura all’altro, a chi non è come noi. Oggi in Europa è un discorso facile, non lo era allora.
I tempi sono mutati e quindi – senza far venir meno lo scopo di avere persone che si parlano anziché persone che si uccidono – gli scopi si sono evoluti. Oggi l’ANILS vuole che le persone siano libere di scegliere dove lavorare e con chi, che ciascuno possa scegliere in che lingua guardare film, ascoltare, canzoni, leggere giornali e libri…e che le lingue non costituiscano una barriera alla libertà di scelta. Perché questo non sia un sogno ma una realtà possibile, l’ANILS sa che bisogna contribuire alla politica scolastica italiana e, attraverso la FIPLV, anche alla politica linguistica dell’Europa. E sa che bisogna contribuire alla formazione degli insegnanti e dei futuri insegnanti, senza i quali tutti i discorsi precedenti sono velleitari.
Il discorso non va tenuto nell’ambito nazionale, in un contesto di progressiva globalizzazione che stiamo vivendo. Le associazioni europee di insegnanti di lingue, riunite nella FIPLV – Fédération Internationale des Professeurs de Français stanno infatti cercando una nuova mission che le renda utili in un mondo molto diverso da quello di qualche anno fa e in continue non prevedibili evoluzioni.
La parola chiave è “che le renda utili”. Le Associazioni professionali su base volontaristica esistono fin quando sono utili ai loro membri. L’ANILS c’è, soprattutto, per organizzare incontri in cui le persone si conoscono, lavorano insieme, e definiscono problemi, priorità da far emergere e possibili soluzioni, nuove e diverse prospettive.
Da sempre inoltre l’ANILS si sta sforzando di ribadire la necessità che la politica linguistica del sistema scolastico vada definita insieme all’associazione degli insegnanti che di questo tema hanno fatto la chiave della loro esistenza professionale.